Sono su un traghetto con la famiglia, ma bisogna togliersi le scarpe per motivi di sicurezza, che mettiamo in uno scomparto vicino all’uscita. Io sono il primo ad entrare e ho delle scarpe molto eleganti nere.
Inizia la traversata e il mare è mossissimo, anche se non siamo in mare aperto ma in un canale tipo Venezia dove un tizio in canoa si affianca al traghetto e rischia di capovolgersi. Penso che è un cretino, ma mi rendo conto che forse se si ripara col traghetto evita le onde. Comunque ci sbatte contro pericolosamente.
Poi attracchiamo e al momento di sbarcare io non trovo più le scarpe, che cerco ovunque e che immagino sepolte da quelli entrati dopo di me, ma niente. Peraltro non mi ricordo nemmeno precisamente se erano stringate oppure no: ce ne sono di simili, ma tutte vecchiotte, certo non mie. Penso che qualcuno me le ha fregate.
C’è un altro scomparto più in alto dove trovo una macchina fotografica che sembra la mia, ma è un modello molto migliore. Penso che potrei prenderla e nessuno se ne accorgerebbe, come è successo con le mie scarpe, che chissà quanta gente scambia la roba approfittando della confusione. So che non lo farei mai e la rimetto a posto a fatica, pensando che se mi vede il proprietario crederà proprio che gliela stavo prendendo.
Intanto scalzo giro per il traghetto dove alcuni membri dell’equipaggio si interessano molto relativamente al problema e sembrano piuttosto irritati dal fatto che portare scarpe nere su una nave porti sfortuna. Io dico: “ma su, varrà solo per l’equipaggio, no? possibile che nessun passeggero porti mai le scarpe nere?” (peraltro, anche se ci penso solo al risveglio, molte scarpe nello scomparto erano nere).