Macchina

Arrivo in un piccolo paese devo andare al lavoro.Parcheggio, un paziente mi saluta, poi vado nella piazzetta c’ è un altro paziente, delle persone anziane.

Decido di spostarmi, ma non trovo l’ auto, l’ hanno rubata? Impossibile è un paese tranquillo, forse non ricordo dove l’ ho parcheggiata, la cerco sono disperata, mi ritrovo in una casa, chiedo agli abitanti, ma non sanno, penso che dentro vi ho lasciato pure i documenti, continuo la ricerca.

Attacco mafioso

Sono a C., mi sembra con mio padre che però è in sottofondo. Voglio acquistare una casa nuova, oppure aggiungere una parte nuova a quella già esistente; infatti scopro un terrazzo che non conoscevo, privo di parapetto su uno o due lati, confinante col giardino pensile di vicini simpatici. Procedo all’acquisto, ma a questo punto compare un boss locale con ricatti e minacce, non vuole che mio padre ne faccia una casa per anziani perché danneggia i suoi interessi mafiosi. Ribatto e lo contrasto con tutte le mie forze, anche se fatico a parlare e la voce mi si strozza in gola. Gli chiedo come si chiama, risponde: “Silenzio senza parole”; vorrebbe darmi la mano, me le porge entrambe, ma io mi sottraggo e le rifiuto. Mi sento serena per non aver ceduto al mafioso, anche se temo che faccia qualche attentato alla casa. Lo vedo andar via, è un personaggio grottesco, quasi ridicolo, con un lungo mantello di piume multicolori, una specie di boss da operetta.