Delitto e castigo

Sono seduta sul sedile di dietro di una macchina e davanti ci sono un uomo e una donna che sembro conoscere. Stiamo guidando lungo viale Trastevere e poi giriamo a destra e la strada ci porta in un paesino. Scendiamo e suoniamo ad una porta. Ci aprono una donna con la figlia adolescente, noi chiediamo dove sia il marito, lei ci indica un posto poco lontano. Raggiungiamo il luogo, troviamo l’uomo e lo uccidiamo (mi sembra strangolandolo). Risaliamo in macchina in silenzio ma io sono disperata perché so che la polizia risalirà a noi tramite la moglie e dovrò passare il resto della vita in carcere e ho così buttato la mia vita.

Cambia scena, sono a Londra, Bea mi dice che devo tornare a lavorare nella nuova sede della galleria JJ/WC (dove ho lavorato davvero) e che lei già lavora lì da un po’. Sono incerta ma salgo sulla metro per andarci. Quando scendo chiedo indicazioni ad una signora ma parliamo in francesce invece che in inglese e poi mi rendo rendo conto che anche i nomi delle vie e le targhe delle macchine sono scritti in francese. Allora mi dispero e mi rendo conto di essermi addormentata sulla metro e di aver attraversato il tunnel della Manica senza accorgermene.

Cambio Lavoro????!!!!

Dovevo fare una domiciliare con lo zio di L. Ero imbarazzata vista la conoscenza stretta e visto che la mamma di questo signore era sempre in mezzo alle scatole e non mi faceva fare nessun progetto. Dicevo che questo signore doveva iniziare a farsi da mangiare da solo, altrimenti come si poteva pensare di recuperarlo? La signora però cucinava sempre e quando arrivavo a casa era già tutto pronto. Un pomeriggio, mentre mi recavo a casa loro insieme ad L. ed al fratello, loro sono molto tristi. Gli domando cosa sia successo e loro mi dicono che loro sorella è morta, non so come. sono triste anche io e piuttosto imbarazzata di essere capitata in un momento così. Mi sforzo di piangere e ci riesco. Poi vado in Comunità incontro P., dobbiamo andare a fare una domiciliare a casa di V. Lo incontriamo sotto la Comunità che fa la pipì tutto nudo. Poi P. mi dice che la figlia di G. è morta. Penso che sia proprio una giornata sfigata e mi dico subito che mi dipsiace molto ma sopratutto perchè adesso G. sarà triste per molto tempo e poco disponibile per me. Poi mi sveglio.