Campo di grano

Lungo una strada, al suo bordo correva un muretto al di là del quale vi era un praticello con strane piante; colorate, a riccio, rose molto grandi con un gambo lungo molto simili a fusti di cactus. Lungo il muretto correva una strana trebbiatrice; una ruota girava percorrendo il muretto e smuoveva una macchina taglia erba molto grande. Stava macinando tutto il prato! Mi affretto a raggiungere la parte ancora non tagliata dal macchinario. Sono preoccupato che possa tagliare fin lì. Noto però un masso enorme e levigato e penso rincuorato che così al di là di esso il macchinario non potrà andare, risparmiando dalla distruzione la parte di prato successiva. Tuttavia la parte di prato rimanente era poca e al di là vi era una staccionata bianca con un campo aperto di grano verde;ed ancora oltre un bosco poi il cielo blu…

Un ragazzo era in compagnia di due ragazze. Una di esse, inizia a disegnare su dei fogli alcuni paesaggi in bianco e nero e li porge al ragazzo. Quest’ultimo si gira verso l’altra ragazza (i colori caratterizzanti l’immagine di lei sono molto più intensi della prima) porgendo i disegni. Lei li prende ed inizia a colorarli con dei colori a pastello. Il risultato finale sono dei disegni con chiazze di colore che rendono quei paesaggi molto belli, intensi, quasi immagini reali ed in movimento. Uno di questi disegni è un campo di grano colorato di giallo (in particolare il giallo del grano risaltava sul bianco e nero del resto del paesaggio).

Secondo matrimonio

Sono in macchina con i miei genitori su una strada sterrata in campagna da me. Siamo tutti allegri e i miei sono vestiti sportivi con due giacche di tweed e stiamo andando in chiesa dove io mi sposerò per la seconda volta con Fabri. Ad un tratto io dico a mamma: “Lo sai? Ero così rilassata questi giorni che mi sono dimenticata di comprare un vestito da sposa!” e mamma si mette a ridere. Poi dico a mio padre di passare per casa nostra che mi sono ricordata di avere un vestito bianco di pizzo preso da Catenella l’anno della maturità (il vestito esiste davvero e la data è quella). Poi cambia scena e io sto percorrendo la navata della chiesa con il vestito di Catenella addosso e sono tutta contenta, poi, dopo la cerimonia, mi vado a sedere tra i banchi con gli ospiti.

Cambia scena e sono a casa di Maddalena, giù nel salone delle feste. Le pareti rivestite di legno sono più o meno identiche a quelle vere solo che, al posto della cappella, c’è una cucina tutta in legno intarsiato con i fornelli accesi. In cucina ci siamo io, Betta, Maddi e altre ragazze e una di loro dice che anche suo nonno ha una cucina così al piano di sotto, solo che ha fatto aprire uno sportello nel muro così può portare la spesa in cucina direttamente dal garage. Io, nel sogno, penso che sia solo una scusa per farmi capire che anche lei abita li’ nel palazzo di Maddi.